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Proseguendo su Via
dell'Abbondanza, in direzione di Porta di Sarno, si incontra questo punto di ristoro, una
sorta di "fast-food", dove era possibile mangiare un piatto caldo. In uno dei
contenitori incassati nella muratura e stato rinvenuto un gruzzolo di monete del peso di
circa 3 kg, del valore di circa 680 sesterzi. Si tratterebbe dell'incasso della giornata
vista l'enorme quantità di spiccioli (374 assi e 1237 quadranti). La bottega si completa
con un sacello dedicato a Mercurio e Dioniso. Non manca un tempietto dedicato alle
divinità domestiche. La casa dell'oste si sviluppava sul retro della bottega ed è
accessibile da un'ingresso indipendente nel vicolo. Da notare nel triclinio l'ottimo
esempio di decorazione in tardo terzo stile. Le abitudini di vita quotidiana sono
documentate a Pompei oltre che dai reperti ritrovati nelle case, anche da una lunga serie
di "immagini" riprodotte sulle pareti dei singoli ambienti domestici. La
pittura, infatti, oltre che soddisfare motivi meramente decorativi, è spesso il
"catalogo" delle abitudini familiari, dei gusti, del proprio status. Si
scoprono, ad esempio, fiscelle di ricotta fresca, vasi con verdure particolari provenienti
dagli "orti pompeiani", tra cui anche il porro e il cavolo ed ancora, coppe di
frutta, tra cui uva, fichi, nocciole, mele e melograni e composizioni di pollame ed oche,
nonché di pesce e molluschi.
Nelle case pompeiane il
pranzo avveniva su letti in muratura disposti in tre lati a forma di U e detti triclini,
costituenti larredamento principale delle sale da pranzo, rinvenibili, tuttavia,
assai facilmente anche in giardini e, talora, nellarea del peristilio, porticato con
colonne intorno a cui era sviluppata la parte posteriore della casa secondo una moda
ellenistica. I pompeiani consumavano i loro pasti principali su tali letti a tre lati
aventi ognuno tre posti e di conseguenza nove in tutto. Vi si accedeva non dai lati, ma
dalla parte anteriore, mentre alle spalle consumavano i loro pasti sedute le donne,
escluse per ignoranza dalle dotte conversazioni conviviali, ma anche appositamente
allontanate quando, i loro mariti sotto gli effetti del vino, preferivano tenere accanto,
allungate sopra gli stessi letti, le cortigiane.
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