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Di seguito riportiamo alcune Ricette
Antiche Pompeiane, gentilmente concesseci dai nostri amici di Archemail.it.
EPITYRUM
Snocciolare e tritare delle olive
nere, possibilmente quelle molto grandi e seccate (le “passolone” siciliane, ad
esempio, o similari), utilizzando un frullatore. Aggiungere lentamente un po’ di olio
e un po’ di aceto. Poi aggiungere un pizzico di ruta (se disponibile altrimenti si
può sostituire con poco prezzemolo e foglie di sedano), di semi di coriandolo, di cumino,
di finocchiella selvatica, di menta. Si formerà in questo modo una sorta di paté che
può essere conservato anche per più tempo in un barattolo di vetro in frigo.
L’epyterum si può anche utilizzare mescolato con olive intere sempre dello stesso
tipo.
CAROTE
CUMINATE
Lessare delle carote e tagliarle a rondelle. Preparare una salsa tritando insieme molto
cumino con levistico (in mancanza si può usare prezzemolo e foglie di sedano), menta
secca e, se disponibile, del nardo. Unire miele, aceto e garum*. Condire le carote con
questa salsa e spolverare il tutto con una piccola manciata di cannella in sostituzione
del malobatro, erba ormai introvabile.
FORMAGGIO
ALLE ERBE
Tritare insieme del pecorino fresco e del formaggio fresco (ad esempio ricotta del tipo
romano) in proporzione di 1/3 di pecorino e 2/3 di formaggio fresco. Aggiungere
all’impasto un ciuffetto di santoreggia, poca ruta (in mancanza usare prezzemolo e
foglie di sedano), qualche foglia di coriandolo verde, un gambo di sedano, un paio di
cipolline fresche, qualche foglia di rucola e di lattuga, qualche pizzico di timo e menta.
Amalgamare con olio. Infine aggiungere un po’ di aceto e pepe tritato.
RUCOLA AL
GARUM*
Preparare come una normale insalata, condendo della rugola e del songino (o altra
insalatina) con delle cipolline fresche (se piacciono), poco olio, poco aceto, una
manciata di timo verde e garum* (se necessario aggiungere un po’ di sale).
BEVANDA
ALLA RUCOLA
Considerata altamente afrodisiaca, la rucola poteva essere usata anche come bevanda
rinfrescante. Per prepararla frullare tre foglie di rucola con un cucchiaio di mele ed un
po’ di acqua. Lentamente aggiungere ancora acqua fino ad arrivare ad un litro. Le
proporzioni possono variare a seconda del gusto.
MORETUM
Un poemetto attribuito a Virgilio, denominato "Moretum", in un lungo passo
descrive la preparazione di un gustoso formaggio all'aglio. Abbiamo adattato la ricetta
descritta (in particolare diminuendo sensibilmente la quantità di aglio utilizzata
considerato che i nostri palati sono sicuramente più delicati di quelli dei rudi
contadini romani) e l'abbiamo assaggiata: davvero buona! Sbollentare qualche spicchio di
aglio in un pentolino, passarli nel frullatore insieme a del pecorino (100 gr. di
formaggio per ogni spicchio di aglio), del sedano, un pizzico di coriandolo in foglie e
della ruta. Amalgamare il tutto aggiungendo un po' d'olio e di aceto. Eventualmente
aggiungere un po' di sale, se necessario.
ACETARIA DI
ERBE RUSTICHE
Preparare come una normale insalata utilizzando crescione d'acqua, pimpinella, cicorietta,
borragine, tarassaco, dolcetta, portulaca, erba cipollina, menta, foglie di carota,
carota, raponzolo, malva, rucola, foglie di fava, crespigno, rosolaccio, cerfoglio, erba
noce, finocchiella e aglio selvatico. Condire con olio d'oliva, aceto e sale.
SFORMATO DI
ORTICHE
Sbollentare le ortiche per pochi minuti finché si afflosciano, poi tagliuzzarle o
passarle al tritatutto. Battere in una scodella delle uova intere (5 per un chilo di
ortica), amalgamare con gli altri componenti e versare in un coccio ben unto ed infarinato
che si farà cuocere a bagnomaria oppure a forno moderato.
ORTICHE IN
ZUPPA
Cuocere in acqua o al vapore per pochi minuti le foglie e le cime tenere di ortica. Unire
con cipolla affettata ed erbe aromatiche (menta e levistico) aggiunte alla fine.
Accompagnare con crostoni sfregati con aglio ed insaporire con una goccia di aceto.
RAPE ALLA
CURIO
Tagliare le rape a fette e cuocere in una pentola chiusa con mezzo dito di acqua. Condire
con olio ed aceto.
CAROTE
FRITTE
Tagliare le carote a fettine o bastoncini e friggerle. Preparare una salsa frullando
insieme una ventina di grani di pepe, due gambi di sedano e del prezzemolo, aggiungendo
poi del garum, un cucchiaino di miele e mezzo bicchiere di vino rosso. Porre la salsa sul
fuoco aggiungendo un po’ d’olio e facendo bollire lentamente. Quando è cotta,
legare la salsa con un po’ di amido e poi condire le carote.
*GARUM.
Era prassi abituale dei Romani utilizzare diverse salse per coprire i sapori che talvolta
non dovevano essere dei migliori… Fra le tante la più utilizzata era senz'altro il
garum, una salsa ottenuta con piccoli pesci (il nome deriva dal greco garon che era il
nome del pesce più utilizzato come ingrediente principale). Il garum si presentava come
un liquido quasi dorato dal sapore piuttosto forte ed acidulo. Veniva utilizzato su quasi
tutti i piatti, ma occorreva saperlo dosare. Il garum veniva persino aggiunto all'acqua
per renderla più saporita e dissetante soprattutto d'estate. Anche i viaggiatori
portavano sempre con sé la fiaschetta di garum per utilizzarlo a piacimento. Il garum si
otteneva con un procedimento simile a quello odierno per le acciughe sotto sale con la
differenza che il pesce veniva più volte rimescolato per far sì che venisse macerato.
Oltre al sale si aggiungeva olio, vino, aceto e varie erbe; la mistura si lasciava poi a
riposo per una notte in un recipiente di terracotta e quindi veniva fatta fermentare
all'aperto, esposta al sole e rimescolata di tanto in tanto, per due o tre mesi; a questo
punto la parte liquida si era ridotta e la si filtrava utilizzando un cestino. La parte
solida non veniva gettata, ma era utilizzata come cibo prendendo il nome di allec. Volendo
preparare oggi il garum, si può seguire il seguente procedimento: in un vaso di coccio
porre diversi strati alternati di erbe tritate, piccoli pesci e sale. Al termine coprire.
Dopo sette giorni, rimestare con un cucchiaio di legno e ripetere l'operazione una volta
al giorno per venti giorni. A questo punto pigiare con forza e raccogliere il succo che è
il garum. La polpa (allec) può essere consumata a parte. Non avendo tutto questo tempo a
disposizione (e soprattutto la necessaria pazienza) si può provare a stemperare 3-4
filetti di acciughe in olio ben caldo oppure ricorrere ad una salsa indocinese che si
chiama “nuoc-nam”, in vendita in negozi specializzati in cucina orientale.
<< In alto a sinistra: "Between
Hope and Fear" (1876) di Sir Lawrence Alma-Tadema
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