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Un condimento molto
gradito ai pompeiani era il "garum", una salsa ottenuta dalla macerazione in
salamoia di alcuni pesci azzurri con altri, come i tonni, e dalle loro interiora. L'uso
del garum era talmente diffuso che a Pompei vi erano dei laboratori di produzione che ne
commercializzavano di diverse qualità. La produzione era favorita anche dalla presenza
delle "Salinae Herculeae". Nelle vaste saline, fuori le mura pompeiane, lungo la
fascia costiera, veniva prodotta la salamoia, elemento di base della salsa. Condimento base della gastronomia
pompeiana, il GARUM era una salsa usata come il sale nella gastronomia
moderna. Diverse le città famose per la produzione del Garum, fra tutte Pompei. E
di Pompei una piccola giara su cui è stata rinvenuta la scritta che dice: Il
miglior Garum è Liquamen filtrato e prodotto da Abricus Agathopus
Un pranzo pompeiano dei più elaborati
consiste in 3 parti:
Antipasto: Gustum
Parte Principale: Mensae
Primae
Dolce: Mensae
Secundae
Gustum
Veniva accompagnato da uova e ortaggi tra i più frequenti (asparagi, cetrioli, cavoli,
zucche, lattuga, funghi); anche il pesce veniva servito come antipasto. Non mancavano
ostriche, cozze e molluschi vari.
Mensae
Primae
Rappresentata dalla carne arrostita o bollita, dal pollame e dalla selvaggina.
Mensae
Secundae
Delineata da frutta e vari tipi di dolce. Il tutto era accompagnato da vino, che era
bevuto in piccole quantità mescolato allacqua.
Il Falernum era il vino più
noto, apprezzato e costoso dell'antichità. Si può considerare il primo D.O.C.
dell'enologia mondiale. Infatti gli antichi romani, che lo avevano in massima
considerazione, usavano conservarlo in anfore chiuse da tappi muniti di targhette
(pittacium) che ne garantivano l'origine e l'annata . Tibullo pregava - nunc mihi Gumosus
veteris proferte Falernos - di avere subito una coppa di Falerno, vecchio e affumicato.
Plinio, Marziale, Orazio, Cicerone ne hanno più volte tessuto le lodi. Petronio racconta
che durante la famosa cena di Trimalcione gli haustores, (gli antichi sommeliers)
servirono un Falerno vecchio di 100 anni.
L'origine del Falerno è
avvolta nella leggenda: "Bacco, sotto mentite spoglie, chiese ospitalità al vecchio
Falerno; commosso dalla sua generosità fece nascere sulla pendici del Monte Massico viti
lussureggianti" (Silio Italico).
Come aperitivo veniva
servita una bevanda a base di vino e miele Mulsum mentre a fine pasto un vino
passito Vinum passim.
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