
Fra leggenda
e realtà, alla scoperta dei cibi che fanno innamorare Casanova
maestro dellarte amatoria si affidava ciecamente alleffetto afrodisiaco delle
ostriche e prima di un incontro amoroso ne consumava ben 50.
Paolina Bonaparte ogni mattina un robusto
servitore la portava in braccio, nuda, alla vasca da bagno, servendole la colazione. Ed
era un primo pasto proprio a base di ostriche fresche e champagne che la preparavano alle
scappatelle amorose della giornata.
Cleopatra si avvaleva della morbida pasta di
miele e mandorle (e i suoi favoriti, si narra, perdevano il senno, se consumata secondo
rituali qui irripetibili).
Giuseppina
Bonaparte si affidava alle violette (e come lei, anche le cortigiane
delantica Grecia), Caterina di Russia
si affidava allomelette con tartufi e caviale ( si narra fosse il suo toccasana per
la mattina dopo e per continuare a sognare lamore per il resto della
giornata); Attila credeva ciecamente nel
potere stimolante del miele e, di conseguenza, dellidromele (si racconta che il
giorno delle sue nozze ne avesse bevuto in tali quantità da soccombere a un attacco
cardiaco
).
E ancora Madame
du Berry, il Marchese de Sade,
Luigi XIV e Napoleone
ebbero una fede incontrollabile nelle virtù del tartufo; mentre Madame
Pompadour si limitava ad aromatizzare i suoi abiti con la vaniglia.
Shaskespeare
consigliava le erbe aromatiche menta, lavanda e rosmarino, come stimolante per gli uomini
di mezza età.
.Potremmo continuare allinfinito, tante sono le personalità di
epoche lontane e vicine che dellamore (e dellarte di praticarlo ricorrendo
alle armo di Afrodite
) hanno fatto una scienza.
<< In alto a sinistra: "Birth
of Venus (Aphrodite)" (1879) di Adolphe William Bouguerau
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